mercoledì 15 giugno 2016

The ward

1966. Un ospedale psichiatrico. Cinque ragazze condividono un'ala nella quale sono rinchiuse e sottoposte a trattamenti psichici. L'ultima arrivata, Kristen, è un po' diversa dalle altre. E' stata portata lì per aver dato fuoco ad una vecchia fattoria, della quale aveva l'indirizzo segnato sulla mano, e non si ricorda altro. Però, lei, ha sentore che non tutto vada proprio come debba andare in quel luogo. Sente rumori, vede presenze ed inizia a chiedersi come mai le sue compagne, ad una ad una, scompaiano dal manicomio senza dire nulla. Una donna misteriosa sembra aggirarsi per i corridoi, di notte, alla ricerca di vittime da sottoporre a torture ed alle quali togliere la vita. Prima che tocchi a lei, Kristen, decide di tentare la fuga.

Dieci anni erano passati dall'ultimo film di Carpenter ed altri sei ne son trascorsi da questo. Il buon artigiano del cinema horror è tornato sui suoi passi e, dietro le quinte, sta cercando di sviluppare sempre più i retroscena di quell'Halloween che tanta fama gli ha dato.
Per ricordarci quanto è bravo, però, ogni tanto, tira fuori qualche pietra preziosa dal sacchetto che tiene alla cintura. Questa è una.

"Scusi dov'è il bagno?"
Sicuramente andava visto prima di altri film simili, ma, al contempo ne sviluppa le idee base alla maniera caratteristica del regista. La sceneggiatura dei Rasmussen, infatti, ha un plot twist finale decisamente interessante, ma che rende, a conti fatti, il film sì quello che non ti aspetti, ma che ne esalta la banale e semplice idea di fondo. Un'idea che era già stata vista in Identità e che viene miscelata con il successo di Scorsese/Di Caprio Shutter Island. Quello che appassiona di questa ricerca interiore di se stessi è, appunto, il ritmo dato da Carpenter. Nella sua esposizione davanti alla macchina da presa, non ci permette di immaginare ciò che sta succedendo, il mostro assassino è così reale che è impossibile dubitare della sua esistenza. Probabilmente solo ad una seconda visioni si possono rilevare dei dettagli, degli indizi, che concedano allo spettatore di poter sollevare il velo di mistero che nasconde il vero svolgersi degli eventi.
"Non è che arriva Johnny, vero?"
Protagonista della pellicola è la bella, forse violenta, forse no, Amber Heard. Ben si cala nel personaggio e mi stupisco di non averla notata in altri film rilievo di recente produzione (io mi ricordo giusto l'ultimo Machete). Accanto a lei, tra le altre protagoniste, si distingue Danielle Panabaker, anche per essere da due anni membro fisso del cast del telefilm The Flash. Nel raccolto cast, che recita nelle poche stanze del manicomio, non troviamo altri nomi di punta, ma qualche viso noto per essere spesso presente in altre produzioni come caratterista.
"Ho dimenticato la crema notte."
Un film sottovalutato, difficile da poter vedere in televisione, anche se l'avvento di Paramount Channel potrebbe renderlo più frequente, nel qual si riconosce la mano del regista cresciuto nel Kentucky.
Visita dall'ottico.
Titolo originale The Ward 

Lingua originale inglese 
Paese di produzione USA 
Anno 2010 
Durata 88 min 
Rapporto 2,35:1 
Genere thriller

Regia John Carpenter 

Sceneggiatura Michael Rasmussen, Shawn Rasmussen 
Produttore Doug Mankoff, Peter Block, Mike Marcus, Andrew Spaulding 
Produttore esecutivo David Rogers, Adam Betteridge, Rich Cowan 
Casa di produzione Echo Lake Entertainment, A Bigger Boat 
Distribuzione (Italia) BiM Distribuzione 
Fotografia Yaron Orbach 
Montaggio Patrick McMahon 
Musiche Mark Kilian 
Scenografia Paul Peters 
Costumi Lisa Caryl 
Trucco Trista Jordan 

Interpreti e personaggi

Amber Heard: Kristen
Mamie Gummer: Emily
Danielle Panabaker: Sarah
Laura-Leigh: Zoey
Lyndsy Fonseca: Iris
Mika Boorem: Alice Hudson
Jared Harris: dott. Gerald Stringer
Sydney Sweeney: Alice bambina
Sali Sayler: Tammy
Susanna Burney: infermiera Lundt
Dan Anderson: Roy
Sean Cook: Jimmy
Jillian Kramer: Alice fantasma
Mark Chamberlin: sigmor Hudson
Andrea L. Petty: signora Hudson
Tracey Schornick: primo poliziotto
Kent Kimball: secondo poliziotto
Joseph O'Shaughnessy: receptionist
Patrick Treadway: infermiere al secondo piano
Bev Holsclaw: infermiere all'accettazione

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