Dylan Dog n. 293, mensile
Gli ultimi immortali
Soggetto e Sceneggiatura: Giovanni Di Gregorio
Disegni: Nicola Mari
Copertina: Angelo Stano
Una strana casa di riposo ospita degli ultracentenari che non dimostrano la loro età. Dylan Dog viene assunto dal proprietario dello stabile per indagare sulla strana longevità degli ospiti. L'arrivo dell'Indagatore dell'Incubo in veste di custode, però, muta gli equilibri in gioco nella casa di riposo. Ad uno ad uno gli ospiti che hanno raccontato la storia della loro vita a Dylan cominciano a morire, in modi sempre più misteriosi.
Partiamo con l'assunto che a me l'arte nel disegno di Nicola Mari non piace. Il suo stile nello rappresentare i personaggi è troppo liquido e ciò porta a caratterizzazione grafiche differenti per lo stesso personaggio da vignetta a vignetta. Il suo debutto su Nathan Never, secoli or sono, era caratterizzato sia da questa peculiarità che da quella di dipingere tavole con una predominanza di nero abnorme all'interno delle quali si muovevano gli spazi bianchi dei protagonisti. Questa seconda caratteristica, nell'albo in questione, perlomeno è assente.
Giovanni Di Gregorio è uno sceneggiatore molto prolifico, in questo periodo. L'avventura dell'Old Boy si rivela in toni delicati ed adatti a trattare l'argomento della morte. La storia è realizzata con il canovaccio che io detesto di più: una serie di racconti legati assieme dalla presenza di un protagonista che si erge a filo conduttore del tutto. Al contrario di altre situazioni, però, in questa non mi ha dato fastidio la scelta attuata dall'autore. La componente misteriosa che caratterizza così il racconto di ogni anziano protagonista come la sua morte è azzeccato e con quel mix di tenerezza e tristezza che rende godibile il racconto. Pur in tutta la sua godibilità l'albo, sinceramente, non ha smosso i miei canali lacrimali, come lascito intendere nel Club dell'Orrore a pagina 3 dell'albo, e ciò non può che fargli onore.
Il modo migliore di dare via all'anno nuovo nella lettura di un Dylan Dog.
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