Brendon n. 80, bimestrale
L'impronta del diavolo
Soggetto e sceneggiatura: Claudio Chiaverotti
Disegni: Corrado Roi
Copertina: Massimo Rotundo
Brendon e Madison sono ormai sposati. I ricordi della ragazza li conducono all'orfanotrofio in cui tutto è cominciato. Vengono svelati gli arcani che la hanno portata a seguire la curva che il suo destino ha preso. Dal regno demoniaco gli Arconti ed il Metabarone non sono, però, rassegnati a perderla.
Leggere storie in due parti è sempre uno stillicidio, quando Bonelli ci ha insegnato a leggere un episodio completo al mese. Attenderne due per portare la vicenda alla conclusione è ancora più doloroso.
Chiaverotti riesce a tenere sulle spine fino alla fine, innestare sul suo racconto (principalmente basato su una versione rivista de "La sposa cadavere") storie e colpi di scena che non danno possibilità al lettore di distrarsi.
Come sempre i disegni di Corrado Roi si adattano alle atmosfere intrinseche di questo personaggio. Così come in Dylan Dog, questo disegnatore da il suo massimo in storie come questa. Il bello è che grazie a Chiaverotti abbiamo potuto godere della sua potenza visiva per due numeri consecutivi di Brandon, e non è cosa da poco.
La copertina di Rotundo è strana. Più di altre volte svela un dettaglio importante della trama dell'albo, ma non l'ho sentita coinvolgente come altre.
Non dico che questa sia una collana perfetta, ma le caratteristiche che la distinguono (un unico sceneggiatore, disegnatori sia nuovi che esperti ed un copertinista evocativo) la mettono su un ottimo livello. Dubito che le vendite rispondano sempre bene, credo che abbia il suo zoccolo di affezionati fedeli, ma poco di più. Siamo arrivati ad 80 numeri e spero che Bonelli, Chiaverotti ed i loro staff continuino su questa strada.
Degna conclusione, ricca di citazioni cinematografiche e letterarie, di un buon inizio. Sulla strada giusta.
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