martedì 6 dicembre 2011

L'anno della lepre

Il rientro da un viaggio per un servizio giornalistico è la svolta nella vita del cronista Vatanen. Passeggero di un collega che non stima, assiste all'investimento di una lepre. Sceso dalla macchina, constatato che la piccola creatura ha una zampa rotta, si allontana con lei in braccio nella foresta innevata. Nonostante i richiami del suo autista, i colpi di clacson, non accenna a tornare indietro. L'allontanarsi da quell'uomo con in braccio una creatura che necessita di lui per sopravvivere fa scattare nel suo animo voglia di libertà. Vatanen abbandonerà il lavoro che non lo stimola più, una strega di moglie e la vita comoda della città per vivere come guardaboschi nel nord, lavorando isolato ed entrando in contato con altri esseri umani solo per commerciare, acquistare provviste e curare la lepre, che dal momento dell'incidente sarà sempre con lui. Una vita che gli farà conoscere persone di tutti i generi e di tutti i ceti sociali, permettendogli di valutare il genere umano da un punto di vista più distaccato. Una vita avventurosa che lo metterà alla prova con neve, freddo, gelo, incendi, orsi.

Un libro finlandese del 1975. Un viaggio nell'intimo umano mascherato da peregrinare tra le foreste della nordica terra. Un totem in carne ed ossa, e pelliccia, identificato nella lepre, che è il motore narrativo, il fattore scatenante, della vicenda.
Scritto in modo semplice e lineare, senza fronzoli, con frasi corte e dirette arriva giusto al punto. Le descrizioni sono limitate, accennate, ma riescono ad immedesimare ed ambientare il lettore sia negli stati d'animo che nelle ambientazioni in cui si trovano i due protagonisti.

Tutto sommato una lettura piacevole, esempio di letteratura finlandese di successo.

Titolo originale Jäniksen vuosi
Autore Arto Paasilinna
Pagine 76
1ª ed. originale 1975
1ª ed. italiana 1994
Genere narrativa

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