giovedì 21 marzo 2013

.hack//roots

The Wolrd. Revisione 2. Dopo gli eventi di Sign che hanno portato ad un reset del sistema da parte della CC Corporation il gioco sembra funzionare correttamente. Senonché, Ovan, capo della gilda La Brigata del Crepuscolo, è alla ricerca dell'artefatto che aveva sconvolto la prima versione del gioco: la Chiave del Crepuscolo. Per trovarla, lui ed i suoi accoliti Shino e Sakisaka, arruolano due nuovi iscritti al gioco in rete: Haseo, multi weapon nero, e Tabby, gatta dai poteri non specificati. Ovan crede che loro due siano la chiave per raggiungere il suo scopo. Confida talmente tanto in Haseo da affidargli un oggetto, inutile nella R2 di The World, proveniente dalla prima release del gioco. Cinque di questi oggetti, utilizzati nel modo giusto, potrebbero permettere alla gilda di localizzare la Chiave. Peccato che sulle tracce dell'oggetto misterioso ci siano anche gli adepti della gilda TaN, mercanti di informazioni, che, oltre tutto, sono incuriositi dall'arma, inappropriata per la sua classe, che ingloba il braccio sinistro di Ovan.
La missione della Brigata sembra essere ad un punto di svolta quando Ovan scompare durante una quest. Sakisaka non accetta che il capo non si faccia più vivo e rimane deluso dal comportamento di Ovan. Shino prende in mano le redini di tutto, ma trova supporto solo da Haseo e Tabby.
Quando Shino divine vittima del fantomatico Tri-Edge, il player killer che riduce in coma anche il giocatore e non uccide soltanto il personaggio, Haseo si dispera e, diventando sempre più forte, diventa, a sua volta, un PK. La sua cattiveria lo porta ad essere soprannominato Terrore della Morte ed a cercare in ogni territorio la presenza di Tri-Edge.
Vita virtuale e vita reale si mischiano sempre di più anche per i comprimari che hanno a che fare con Haseo e Tabby: Phyllo, Kuhn, Soubaru, Ender, Pia, Touta e tutti gli altri rimango segnati, o per lo meno interessati, dalle vicende che riguardano i due nuovi.

Per capirci meglio mettiamo prima un po' d'ordine nella saga e poi ne parliamo. Ecco come è strutturato .hack.

.hack//SIGN, Anime capostipite che segue le avventure  di Tsukasa intrappolato in The World senza essere in grado di eseguire il log out; 
Il videogioco .hack in quattro capitoli in cui si vivono le avventure di Kite e BlackRose nel mondo on line di The World. Il loro scopo e rivelare come mai  l'amico di Kite, Orca, e il fratello di BlackRose, Kazu, sono caduti in coma durante una partita con il MMORPG. I quattro capitoli sono:
.hack//INFECTION;
.hack//MUTATION;
.hack//OUTBREAK;
.hack//QUARANTINE;
.hack//Liminality, i quattro OAV inclusi nelle confezioni del videogioco che mostrano quello che succede nella realtà ai giocatori di The World;
.hack//Unison, OAV che raccoglie tutti i personaggi del videogioco e di .hack//SIGN in una puntata di addio;
.hack//Legend of the Twilight Bracelet,  nato come manga  e divenuto, come spesso capita in Giappone, anche un anime: Mostra le avventure di Rena e Shugo, giocatori con gli avatar simili a quelli di Kite e BlackRose;
.hack//Roots, un anime andato in onda in Giappone nel 2006;
.hack//G.U. videogioco parallelo a .hack//Roots

.hack//sing è stato un mito. Un prodotto realizzabile e supportabile per anni solo in Paesi che credono nel progetto dell'autore. Un progetto multimediale, al quale qualche anno primo dell'uscita di .hack avevo pensato anche io, ma che in Italia sarebbe stato impossibile, che affondava le sue radici in una Anime televisivo, nel quale si affrontavano le tematiche interne al gioco on line The World, un videogioco in quattro capitoli per PS2 con allegato a ciascun episodio un mini OAV della serie Liminality che mostrava cosa, in contemporanea, succedeva nella realtà, una serie di manga, action figures e Gashapon.
.hack//roots ne è un'estensione. Si svolge dopo gli eventi di .hack:\\sign ed introduce personaggi del tutto nuovi. Quello che traspare, pesantemente, è che ci gioca a questa avventura on line è un disagiato, triste, che si sente inutile nella vita reale e che cerca di crearsi una vita nuova nella realtà virtuale a sua disposizione. Il tempo dedicato al gioco pare, per i protagonisti, addirittura, essere superiore a quello speso nella vita vera. La caratterizzazione dei personaggi non prevede originalità. Ovan è un triste musone altezzoso, Sakisaka è un musone facilmente deludibile, Haseo è un musone, Shino è una ragazza triste sia dentro che fuori e Tabby è triste dentro, ma lo nasconde con una finta allegria. Decisamente un cast che poco ispira. Curiosamente i personaggi on line rispecchiano anche il sesso e l'età dei loro giocatori, si presume, quindi, che nel prossimo futuro saremo tutti onesti nei giochi in rete e non vorremo uscire dallo schema che la realtà ci impone.
La trama parte con una zoppia: l'eccessivo attaccamento al .hack//sign. Il cercare la Chiave del Crepuscolo, che può esistere ancora oppure no, non sembra un motivo abbastanza valido per tirare in piedi una serie del genere, ma tant'è che si parte carichi e fiduciosi. Peccato che i buchi di sceneggiatura (ad esempio gli oggetti misteriosi viene detto che sono sei, ne vengono usati cinque e poi tutti si dimenticano del sesto), la lentezza dello svolgimento e l'eccessiva tristezza emanata dai protagonisti non facciano altro che affossare ulteriormente l'opera. Certo, vederla in lingua originale con i sottotitoli in italiano amatoriali, a volte approssimativi e spesso pieni di errori grammaticali (su qui, quo, qua l'accento non va, sì affermativo è con l'accento, ecc) , non aiuta a valorizzare il poco di buon presente.
A questo non dimentichiamo di aggiungere le pedanti tecniche di riempimento degli anime giapponesi che, purtroppo, rallentano ulteriormente una narrazione di per se già non snella. Gli interminabili incontri non animati sul ponte tra Phyllo e gli altri personaggi, nei quali vengono riusato massivamente sempre ed a ripetizione gli stessi disegni, la riproposizione di minuti e minuti di flashback (a volte seppiati od in bianco e nero e non nei colori originali, per variare un po') come soluzione riempitiva, primi piani e paesaggi fissi per secondi senza utilità, sono tutte soluzioni che sanno di stantio e che non rendono l'anime fruibile a pieno.
Non parliamo del finale. Non ne parliamo un po' perché sarebbe spoiler, un po' perché è talmente deludente da non rendersi necessario il citarlo.
Seicentoventiquattro minuti di serie televisiva che se fossero stati riempiti meglio avrebbero reso giustizia al suo predecessore, ma che essendo stati tirati troppo in lungo e con poche idee, ma confuse, ne appannano il ricordo.

Sconsigliato a chi vuole vedere un buon anime. Sconsigliato a chi ha visto .hack//sign e spera di vedere qualcosa di altrettanto buono. Se fosse stato supportato dalla Bee (anime) e dall'Activision (se non ricordo male su Playstation) anche nel nostro Paese, forse, adesso, ne staremmo parlando bene, ma per come è arrivato (o meglio non arrivato da noi) stateci lontani e spendete meglio il vostro tempo. Utilizzate le undici ore che richiede la visione per altro.


Alcune notizie da Wikipedia

Titolo originale.hack//Roots
AutoreMiu Kawasaki
RegiaKoichi Mashimo
StudioBee Train
ReteTV Tokyo
1ª TV5 aprile 2006 – 27 settembre 2006
Episodi26 (completa)
Durata ep.24 min
GenereAnimazione
TemiMMORPG

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