Almanacco della Paura 2012 , annuale
L’eliminazione
Soggetto e sceneggiatura: Roberto Recchioni e Mauro Uzzeo
Disegni: Bruno Brindisi
Copertina: Angelo Stano
L'orrore si manifesta al meglio delle sue possibilità nella vita di Dylan Dog. La sua ultima fiamma è una stellina dei reality che ha in mente solo una cosa: vincere. Vuole a tutti i costi ottenere il primato nella competizione che decreterà la nascita della nuova stella della televisione in diretta. Dylan è invitato in studio per partecipare con lei alla sua gioia, ma non si sente molto a suo agio. Quando, poi, due ex concorrenti del reality entrano in studio armati di tutto punto ed iniziano a far fuori i concorrenti il suo disagio è oltre i limiti di guardia. Con coraggio, e tanta incoscienza, tenta di trattare con i sequestratori omicidi, ma senza alcun risultato se non quello di finire tramortito e legato. La trasmissione continua in diretta e l'eliminazione dei concorrenti, secondo i risultati del televoto, non è solo dal gioco, ma, anche, dalla vita reale. Ci sarà un modo per fermarli prima che sterminino tutto lo studio? Riuscirà Dylan a convincere gli spettatori che non è tutto falso ciò che stanno vedendo, ma che è la realtà? O gli spettatori lobotomizzati dalla TV non si accorgeranno di niente?
Recchoni ed Uzzeo azzeccano pienamente il punto su quella che la situazione della popolazione mondiale degli spettatori televisivi. Non riescono più a riconoscere la realtà dalla finzione, tanto sono convinti che tutto ciò che succede nel pannello appeso alle loro pareti sia finto. Gli sceneggiatori toccano un paio di punti che non possono lasciare insensibile il lettore, prendendo a spunto un famoso reality italiano (o docufiction come li chiamano per dare un tono). Io spero, sinceramente, che la realtà sia, almeno, un po' più distante da quello che viene reso graficamente da Bruno Brindisi nella storia di questo almanacco, ma non ci credo tanto. Disegni buoni, buon ritmo delle vignette, inquadrature televisive appropriate. Brindisi fa un buon lavoro dedicandosi a questa serie al di fuori degli albi regolari.
La copertina doppia di Stano mette bene in chiaro gli orrori che tutti i giorni affrontiamo accendendo la televisione, decerebrandoci con programmi di livello discutibile.
Ma la parte più succosa dall'Almanacco sono i dossier. Libri, qualche consiglio interessante. Film, da prendere nota e passare in videoteca. Telefilm, poca roba se non un remake televisivo di Voglia di Vincere (ricordate Micheal J. Fox?) e American Horror Story (questo recuperatelo veramente, poi ne parliamo tra qualche giorno). Videogiochi, niente di che (forse vi verrà voglia di giocare a Dead Island). Tutto questo precede, come al solito, la storia a fumetti. Dopo dell'avventura di Dylan faremo un excursus sui nuovi registi che ci impressionano col le loro pellicole horror, analizzando la situazione di diversi Paesi (Inghilterra, Francia, Spagna, Italia). Verremo catapultati nel mondo dei Freaks, dei loro orrori, delle loro sofferenze e della stupidità umana. Conosceremo meglio Anne Rice ed il suo vampiro Lestat. Tutto sommato, come ogni anni, dossier interessanti e acculturanti, anche se quello sulla Rice è un po' pesantuccio.
Un appuntamento che una volta all'anno non può mancare. Magari lasciate perdere i Maxi, i Gigante, i Color Fest ed altre varie pubblicazione, ma dall'Almanacco si impara sempre qualcosa.
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