Gli alieni hanno invaso gli esseri umani, anziché il pianeta Terra. Invece di combattere una guerra che avrebbe portato alla distruzione del pianeta, alla diminuzione della popolazione indigena ed ad un deterioramento delle condizioni di vita le Anime hanno deciso di innestarsi nel corpo degli umani. Un'iniezione, un taglio alla base del collo e l'Anima viene innestata nell'ospite, del quale sopprimerà la personalità ed i ricordi della vita trascorsa.
Da quando le Anime hanno invaso la popolazione i crimini sono calati, il pianeta è più sicuro e pacifico, meno inquinato e meglio vivibile. Tutto questo, però, ha un costo l'annientamento della razza umana. I pochi esseri umani che ancora possono definirsi tali sono costretti a nascondersi come topi, a vivere rintanati, a muoversi di notte, a rubare per mangiare ed a stare attenti a non essere catturati per essere sottoposti alla conversione.
Tra questi fuggiaschi ci sono Melanie e suo fratello Jamie. Purtroppo, una sera, Melanie per sfuggire alla cattura da parte degli umani trasformati si lancia da un palazzo e quasi muore. Solo la medicina superiore delle Anime e l'impianto di una di esse nel suo corpo la riporta in vita. La fusione tra la nuova ospite, chiamata Viandante, ed il nuovo corpo non avviene perfettamente e la coscienza di Melanie sopravvive. Inizia così un dialogo silenzioso tra le due menti presenti nelle stesso corpo. Melanie si rivela forte e battagliera e riesce a convincere Viandante a raggiungere il nascondiglio di suo zio Jeb, in mezzo al deserto, per riabbracciare suo fratello. Qui Viandante, che verrà ribattezzata Wanda da Jeb, scopre che l'umanità non è poi così male ed inizia ad integrarsi con l'ostile comunità che la tiene prigioniera.
La fuga di Viandante non è passata inosservata. Sulle sue tracce si mette la Cercatrice. La donna non vuole lasciarsi sfuggire Viandante perché sospetta che la fusione in lei non sia avvenuta correttamente e spera che questa situazione la possa portare a qualche sacca di resistenza umana da catturare e convertire.
Melanie, intanto, riesce a migliorare la sua condizione di prigioniera godendo della fiducia di Jeb e Jamie, ma non del suo ragazzo Jared, ed inizia a flirtare con Ian, nonostante lui abbia tentato di ucciderla.
Solo quando la situazione si farà veramente critica i veri sentimenti e schieramenti verranno mostrati alla luce del giorno.
William Hurt, ormai a secco di ruoli importanti, e Diane Kruger sono i due volti famosi che si prestano a questa pagliacciata.
Saoirse Ronan (Amabili Resti di Peter Jackson) è colei che ha deciso di giocarsi la carriera parlando con se stessa per due ore, dando credito alla coppia Niccol/Meyer.
Il resto è fuffa, anche se il volto di qualche caratterista noto di Hollywood che rende la medicina meno amara.
Prendete L'invasione degli ultracorpi, metteteci un po' di The Village, aggiungere la saga di Twilight mettete tutto nel frullatore. Assaggiate. Buttate nel cesso la parte buona e tenete il resto. Avrete The Host.
Un film finto fantascientifico, infarcito di sopratrame sentimentali di un triangolo a quattro, con dialoghi scadenti e battute scontate che porterà, involontariamente, all'ilarità il pubblico in sala.
I motivi della trasposizione cinematografica di questa boiata sono evidenti. Stephenie Meyer scrive un nuovo libro, dopo i diversi Twilight, ed è obbligo metterlo in scena. Si prende in regista sessantenne, che oltre a S1m0ne e In Time non diretto nient'altro di minimamente rimarchevole, gli si affida anche la sceneggiatura per rimediare all'incapacità dell'autrice originale e si spera di spennare, ancora un po', i teenager appassionati di vampiri e gatte morte.
Un mondo perfetto in cui tutto è cromato e lucido, i vesti sono bianchi e gli occhi azzurri è l'ambientazione scelta per la pellicola. Peccato che durante la produzione si siano accorti di quanto fosse difficile mantenere questo standard ed abbiano optato per girare 6/8 del film in grotte buie e sporche, con uomini e donne poco lavate, tanto da ricordare i fasti de La casa nella prateria.
Di racconti di fantascienza buoni ce ne sono a centinaia, di scrittori meno pagati, ma di sicura presa sugli appassionati. Peccato che quello che conta di più al giorno d'oggi non sia di far volare la fantasia degli spettatori, ma gli incassi ed i profitti delle case di produzione.
Un film inutile. Tutto già visto e tutto realizzato meglio in epoche non sospette. Un'inutile macchina della quale la cinematografia avrebbe potuto fare a meno. Né carne né pesce, solo una boiata utile per andare al cinema e riderne in sala con gli amici. D'altronde "il sanguinaccio anemico non esiste mica" come dice il poeta.
Titolo originale The Host
Lingua originale inglese
Paese di produzione USA
Anno 2013
Durata 125 min
Genere fantascienza
Regia Andrew Niccol
Soggetto Stephenie Meyer
Sceneggiatura Andrew Niccol
Produttore Stephenie Meyer, Paula Mae Schwartz, Steve Schwartz, Nick Wechsler, Roger Schwartz, Jamie Audia, Lizzy Bradford
Produttore esecutivo Ray Angelic, Claudia Bluemhuber, Marc Butan, Bill Johnson, John Brooks Klingenbeck, Jim Seibel
Fotografia Roberto Schaefer
Montaggio Thomas J. Nordberg
Scenografia Andy Nicholson
Interpreti e personaggi
Saoirse Ronan: Melanie Stryder/Viandante
Emily Browning: Wanda
Jake Abel: Ian O'Shea
Max Irons: Jared Howe
Diane Kruger: Terra, la cercatrice
Chandler Canterbury: Jamie Stryde
Boyd Holbrook: Kyle O'Shea
Frances Fisher: Maggie Stryder
Marcus Lyle Brown: guaritore Fords
Scott Lawrence: Doc
Lee Hardee: Aaron
Mustafa Harris: Brandt
William Hurt: Jeb Stryder
Stephen Rider: cercatore Reed
Doppiatori italiani
Erica Necci: Melanie Stryder/Viandante
Daniele Raffaeli: Ian O'Shea
Gianfranco Miranda: Jared Howe
Roberta Pellini: Terra, la cercatrice
Ruggero Valli: Jamie Stryde
Edoardo Stoppacciaro: Kyle O'Shea
Stefania Romagnoli: Maggie Stryder
Roberto Certomà: guaritore Fords
Pierluigi Astore: Doc
Massimo Aresu: Aaron
Andrea Lopez: Brandt
Carlo Valli: Jeb Stryder
Andrea Lavagnino: cercatore Reed
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