E' passato poco dagli eventi di New York e Tony Stark non riesce più a dormire dove essere entrato in contatto con alieni e dei provenienti da dimensioni parallele. La sua insonnia si traduce in giorni e notti nella taverna di casa sua a Malibu a costruire nuove versioni dell'armatura di Iron Man. Una dipendenza che quando viene interrotta gli provoca forti attacchi di panico.
Dal passato, intanto, ritorna un vecchio peccato di gioventù di Tony: Aldrich Killian si presenta alla Stark Industries per proporre una nuova tecnologia: Extremis. Secondo gli studi della dottoressa Maya Hansen, ex fiamma di Stark, è possibile hackerare il cervello, grazie all'iniezione della sostanza Extremis, peccato che gli effetti collaterali siano decisamente importanti.
Sul fronte delle minacce internazionali un nuovo terrorista, dalle tecniche cruente e impietose, si affaccia sulla scena: il Mandarino. La minacce al governo americano ed al Presidente degli Stati Uniti si fanno sempre più precise e vicine al cuore della società americana. L'errore del terrorista è quello di ferire in un attentato il più caro amico di Tony Stark Happy Hogan.
La caccia al terrorista da parte di Iron Man sarà senza quartiere, ma non sarà facile e le ferite che l'eroe subirà sia a livello fisico che morale saranno molto profonde.
Non aspettatevi un film esplosivo e di ampio respiro come The Avengers. Questo Iron Man 3, o Three come scritto nei titoli di coda in stile anni '60 del secolo scorso, è molto più introspettivo e doloroso per il protagonista. Il primo tassello della Fase 2 dei cinecomics della Marvel è una ricostruzione dell'uomo, più che dell'eroe, dentro l'armatura. Tony Stark riconosce quello che ha di più caro ed il suo desiderio di proteggerlo con tutti i mezzi, peccato che la sua scelta rischi di rivelarsi tanto pericolosa per lui come per Pepper.
La sceneggiatura è solida, con le giuste battute brillanti in bocca ai protagonisti giusti. La scelta di valorizzare Pepper, molto sacrificata in The Avengers, è intelligente ed offre un nuovo spaccato della personalità della ragion d'essere di Tony Stark. La scelta degli avversari è su due livelli: quello esposto e quello nascosto. Non si lesinano neanche sottotrame motivazionali (ce ne è anche una che strizza l'occhio ai pards tanto cari a Stan Lee al momento della creazione dei supereroi) e rimorsi dell'ultimo minuto. Drastica è la trasformazione di War Machine in Iron Patriot, che rende più gradevole l'armatura, ma non convince più di tanto. Insomma, niente brividi. Però, poi, quando arivano 40epassa armature sullo schermo, allora sì, che ti esalti.
Robert Downey Jr. è nella parte, come sempre, anche se, a volte, fatica ad esprimersi. Brillante e tormentato, porta, comunque, sullo schermo la dipendenza del suo personaggio con coscienza e conoscenza.
Gwynet Paltrow si è divertita tantissimo a girare questo film, me lo sento. Vedetela nelle situazioni che gli autori l'hanno messa e mi darete ragione. Grandiosa.
Lo scienziato pazzo di turno è interpretato da Guy Pearce. Bello, bravo, intrigante, convinte, ma mi ha dato tanto l'idea di già visto.
Il genio, la follia, l'assoluta ragione di visione del film è, però, Ben Kingsley. Il suo Mandarino è molto di più di quello che ci si aspetta
Di scene d'azione vere e proprie non ce ne sono molte, come detto è un film sui demoni interiori più che esteriori, ma quelle che ci sono ti piaceranno. Sia l'attacco alla villa che il gran finale che hai visto nei promo sono coinvolgenti.
La regia di Shane Black (alla sua seconda regia dopo Kiss Kiss Bang Bang del 2005, sempre con Robert Downey Jr.) non stona con i primi due film di Favreau (indimenticabile all'inizio del film con i capelli lunghi). Fluida e scorrevole focalizza il punto e lo tiene al centro dell'attenzione.
Colonna sonora apprezzabile, anche se di musica non me ne intendo.
Il film è disponibile nelle sale in versione classica ed in 3D. Ovviamente io ho visto la prima. Lasciatelo dire: non ci sono scene che valga la pena di vedere in 3D. Se hai visto Thor in 3D e vuoi andare a spendere i soldi extra del biglietto anche per questo non aspettarti troppe differenze. Anche la profondità di campo del girato in 3D non viene resa in 2D, quindi o è stato fatto un po' così od è stato convertito in post produzione.
Quindi cosa troverai che ti potrà non convincere in questo film? Per prima cosa il mutamento del rapporto tra Tony e Rhodes: qui da ironico dei film precedenti si trasforma spesso in comicità, quasi a ricalcare il rapporto tra Watson e Holmes, ed a molti potrebbe non soddisfare. Ti potrebbero deludere le due conclusioni a fine film, buttate lì senza un vero motivo, che, sinceramente avrebbero meritato maggiori spiegazioni.
Inoltre, se sei un fan duro e puro dei comics, potrebbero non andarti a genio i ruoli assegnati ad i villains del film. Se invece sei uno di quelli che pensano, come me, che al cinema si stia facendo qualcosa di nuovo con il meglio dei fumetti allora gradirai ciò che è stato messo in scena. Gradirai il modo in cui ti lascia basito una rivelazione fondamentale, che, comunque, non preclude strade future.
Se te lo stai chiedendo: sì c'è la scena post crediti e l'abbiamo vista in 10 al cinema. Se te lo stai chiedendo: sì, c'è qualcosa ancora un pochino dopo che ti lascia meno perplesso rispetto al finale del flim. Ah, sì c'è Stan Lee, anche se il cammeo è proprio piccolo piccolo.
Vedilo e poi mi dici. A me è piaciuto, anche se mi aspettavo più mazzate. E' un nuovo modo di intendere i film con i personaggi dei fumetti. Un film serio, che parla di problemi reali, ma con un tono più leggero, meno cupo, rispetto al capolavoro di Nolan per il personaggio principale de la Distinta Concorrenza. Un po' tutti, con chiarezza da Iron Man 3, dovremo guardare a questo genere di film non più solo come ad eroi in calzamaglia, ma a un vero e proprio modo di raccontare ogni genere di storia.
Aspiro il bigino da Wikipedia, non lo leggere se non vuoi ulteriori spoiler. Se lo fai non dirmi che non ti avevo avvisato.
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