lunedì 6 giugno 2011

Dylan Dog - Il sortilegio

Dylan Dog n. 297, mensile
Il sortilegio

Soggetto e sceneggiatura: Giancarlo Marzano
Disegni: Corrado Roi
Copertina: Angelo Stano

Una nuova fidanzata, amorevole e disponibile, è al fianco dell'Old Boy. Questo dovrebbe renderlo felice, rilassato e tranquillo, invece. Invece una serie di improvvisi malanni inspiegabili e variegati lo colpiscono. Dolori alle mani, al petto, alle gambe, afonia (grazie Dario) in momenti distinti singoli acciacchi distinti. Gli amici preoccupati ed i dottori che anziché cercare di individuare una causa fisica ai disturbi li associano a stress e depressione. Ma la verità è ben altra: qualcuno si diverte a conficcare spilloni in una bambolina di cera che riproduce le fattezze dell'Indagatore dell'Incubo. Riuscirà il nostro a fermare la mano misterioso prima che ponga termine alla sua vita?

Un storia condita di tali malanni e malesseri che sembra essere scritta dallo stesso Sclavi dei bei tempi. Invece è opera di Giancarlo Marzano, in formissima. Dopo l'originale "Tra moglie e marito" di due mesi fa mette sul piatto una storia con un forma ed un percorso ben distinto ed originale. Riprendendo la classica vicenda della vendetta per mezzo del Vudù riesce a far patire al nostro sofferenze indicibili che riescono a fiaccarlo ed anche a metterlo di fronte ad una parte della società che troppo spesso viene poco considerata: gli anziani. Facendo la fila dal medico, ricoverato in ospedale, Dylan si mette a confronto con questo mondo lento ed isolato che vive parallelo al nostro, frenetico, ed al quale facciamo poco caso. Lo sceneggiatore, del 1969, riesce a far riflettere il lettore su quella che è una condizione per molti sconosciuta. Interessante, inoltre, la, possibile, filosofia sulla vita da anziano che propone.
Del disegnatore non si può dire alcunché. E' Corrado Roi e questo dovrebbe bastare a chiunque. Alto standard qualitativo ed emotivo proposto in ogni tavola ed inquadratura. Ogni disegno curato nel dettaglio di ogni ombra, niente lasciato al caso.
Copertinista di rito l'amorevole Angelo Stano che cita in prima pagina una sequenza dell'albo, con i colori ad acquarello che contraddistinguono le sue tavole degli ultimi mesi.

Uno dei migliori albi della stagione, da leggere sia tutto d'un fiato che a piccoli respiri. Vale la pena non perderselo anche se non si è lettori della serie.

2 commenti:

  1. Faccio notare un lieve errore terminologico in merito ad "afasia". Come riporta wikipedia:

    "L'afasia (dal greco ἀφασία mutismo) è un'alterazione del linguaggio dovuta a lesioni alle aree del cervello deputate alla sua elaborazione. Non rientrano nelle afasie quindi i disturbi del linguaggio causati da deficit sensoriali primari, da deficit intellettivi, da disturbi psichiatrici o da debolezza dell'apparato muscolo-scheletrico."

    Forse in questo caso è più opportuno parlare di "afonia".

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  2. Hai ragione, correggo subito. Scusa se non ho letto il commento prima, ma blogspot non me lo ha segnalato.

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