Con una battaglia spettacolare, forze di tutti gli schieramenti in campo s conclude la saga dedicata a Ms. Marvell. Moonstone, Ms. Marvell e Catherine Donovan (che crede di essere Carol Darvers) dovranno trovare la soluzione per decidere chi sarà la vera Ms. Marvell. Il dio dei Vendicatori Oscuri di Norman Osborn, Ares, sarà impegnato ad addestrare una squadra di esseri umani che gli possano tenere testa e l'accompagnino in una pericolosa missione di recupero in una ex base S.H.I.E.L.D.. Sua madre, Era, gli suggerisce come il suo disperso figlio sia ivi tenuto prigioniero. Ma non sempre le madri vogliono il meglio per i figli. Sempre Ares si troverà sulla strada Hercules ed Atena in una battaglia per il dominio dell'Olimpo che verrà interrotta da Iron Patriot (Osborn) ed i suoi Vendicatori. Infine, vicende di piccoli criminali che si ritrovano sulla strada il potente Osborn e cercano di cavarsela riportando meno danni possibili.
La storia di Brian Reed compre la maggior parte del volume che ho tra le mani. Una trama intensa, ben gestita, anche se a volte mette in testa dei dubbi con tutte le Ms. Marvel che vi appaiono. Ai disegni ed ai colori si alternano abili artisti come Sana Takeda, Sergio Arino e Philippe Briones (questi ultimi coadiuvati dall'Ikari Studios). Tutti ci offrono una storia omogena sia come resa grafica che cromatica, certamente ognuno con il suo stile. Il vantaggio è che il distacco da un artista all'altro non è estremo come in altri casi di cicli americani.
Ares: su una storia di Kieron Gillen troviamo al lavoro un team articolato. Manuel Garcia si sobbarca le matite, Josè Villarrubia i colori e Gaudiano, Pennington, Southworth le chine. Devo dire che anche questo ciclo, di un personaggio che non ho mai considerato, si è rivelato piacevole. Il brutto impatto con Villarrubia ai colori avuto nel balenottero precedente qui svanisce (era evidentemente colpa del disegnatore). Il coloratore riesce a dare la giusta luce e tonalità alle tavole, creando il giusto mix per la storia. Commento che varrà anche per la storia dedicata ad Hercules: certo che vedere americani alle prese con la mitologia classica greca fa proprio sorridere. Hercules appunto, oltre al commento nella frase precedente, merita di essere assimilato alle altre storie brevi presenti nel volume, per far corpo e giustificare il prezzo, ed essere definite piacevoli ed intriganti.
Un trittico di Monster adatto ad introdurci a personaggi nuovi e vedere come si muove il personaggio filo conduttore della saga, Norman Osborn, nell'era oscura da lui inaugurata.
Tutto sommato una buona lettura.
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