martedì 3 maggio 2011

Due - Gianni Morandi e Roberto Vecchioni


Oggi sarebbe il giorno nel quale parlare almeno di uno dei due albi di Dylan Dog usciti ad Aprile, ma ieri sera è passato in tv uno spettacolo interessante.
Una serata particolare quella di ieri sera su Rai2. Per la prima volta insieme sullo schermo, in un programma tutto loro, il presentatore dell'ultimo Festival di San Remo ed il vincitore della manifestazione canora: Gianni Morandi e Roberto Vecchioni. Insieme per la trasmissione 2.
Il programma si apre con il Professore che canta il primo verso di Un mondo d'amore ed introduce il Gianni nazionale. Seguono il duetto dei ragazzi su Stranamore (pure questo è amore) ed i convenevoli di rito. Morandi chiede al Prof informazioni su dove si trovi e cosa sia Samarcanda, l'interloquito non si fa pregare e gliela canta tutta.
Come ogni programma televisivo che si rispetti anche questo 2 non si esime da accogliere ospiti per valorizzare il contenuto. In questo caso, però, è il contenitore a valorizzare gli ospiti. Entrano le nuove leve del panorama musicale Emma (la famosa Afònia di San Remo), Raphael Gualazzi (il Michele Bubbole di casa nostra), Nathalie ed i Modà, tutti si accomodano sulle sediole loro assegnate.
Il duetto di Morandi e Nathalie su Se perdo anche te, del cantante di Monghidoro, mette in risalto la tenerezza canora della ragazza, ma, anche, la sua bella voce.
Riconquista il palco Vecchioni in compagnia del suo trasognato e disilluso Bandolero stanco. Nella prima mezz'ora abbiamo già sparato dentro un "coglione" ed una "puttana", il Moige sarà in delirio.
Mi son perso la collocazione nell'esatto periodo storico, ma Vecchioni si esibisce in un canto in greco antico di cui aveva già fatto sfoggio al concerto stile jazz all'Università Bicocca di Milano.
Il palco è per Morandi e la sua Dentro era buio, ero distratto lo ammetto e non me la sono goduta bene, ma ho avuto la possibilità di ascoltare la piacevole versione della strana formazione Emma Vecchioni Nathalie di Scende la pioggia. Sempre una canzone d'effetto.
Sul palco resta solo il Professore di Milano che si butta in un piccolo medley di successi da Donna Felicità a Vorrei, passando per la versione completa di Luci a San Siro con Emma fino a Voglio una donna (canzone caricata di polemiche dai media nell'anno in cui è uscita).
Gli zii sono stanchi e cedono il posto alla prima nipotina: Emma. Si esibisce con una sua canzone, che non conosco. Ricorda un po' i movimenti della Nannini. Certo che ha su un taccazzo del 22 ed è più bassa di Vecchioni. Son cose che fanno riflettere.
Una dedica a Gianni Bella, paroliere storico di Morandi che sta affrontando un duro periodo, e Mogol con Rinascimento, già presentata a San Remo dallo stesso Morandi che la canta con passione anche questa sera.
Si rientra dalla pubblicità con le immagini della premiazione di San Remo ed i complimenti a Vecchioni da parte dell'amico Morandi. Segue il brano vincitore cantato per il nuovo pubblico da Vecchioni, Chiamami ancora amore.
Un colpo di scena di Morandi che si cimenta in una canzone di qualche anno fa scritta da Lorenzo Cherubini, all'epoca dedicata alla figlia appena nata, A te. Bella versione.
Tocca a Nathalie ed il suo piano proporci il brano che l'ha fatta conoscere al grande pubblico come cantautrice completa e colta con Vivo sospesa.
L'erotismo e lo sfruttamento della donna e dei sentimenti fanno capolino con il brano dei Modà Non chiamo mai, lasciandomi perplesso.
Per fortuna torna Roberto con la title track del suo album, a mio parere, più bello: Sogna ragazzo sogna.
Finalmente anche Morandi e la sua chitarra hanno la possibilità di farsi valere in un medley: Canzoni stonate, Vita, Dimmi adesso con chi sei, Bella signora e la versione completa di 1 su 1000.
Svernano anche il povero Gualazzi. Lo mettono al piano, virtuoso, e lui ci delizia con una bella Georgia on my mind. Non tiene il palco per molto cedendolo a Modà e Morandi per un duetto su In ginocchio da te, ma lo riconquista subito dopo per cantare la sua canzone vincitrice di San Remo Giovani Follia d'amore con strofe in inglese.
Si seguono due canzoni, in duetto tra Vecchioni e Morandi, accomunate dal tema della perdita dell'amore. La prima è Lontano lontano di Tenco, continua a non attirare la mia attenzione come la versione presente nell'ultimo album del Professore, la seconda è La Fisarmonica di Morandi, meglio.
Avendo casualmente sia Emma che i Modà possiamo non far loro cantare la canzone presentata a San Remo? Diamogli due microfoni e preghiamoli di guadagnare diritti SIAE con Arriverà. Non c'è bisogno di pregarli molto.
Siamo vicini al finale. Vecchioni presenta il suo secondo inedito presente nell'ultimo album, Mi porterò. Bella canzone il cui incipit ne ricorda però un'altra sua di qualche anno prima. Chi di voi sa quale?
Si chiude. E' ora di smontare il baraccone, ma c'è tempo per un'ultima canzone. Partono i due protagonisti della serata alternandosi sulle strofe di C'era un ragazzo, vengono seguiti da tutti i ragazzi e dal piano di Gualazzi.

Una bella serata di musica che ha portato a conoscenza di un pubblico maggiore le canzoni di Vecchioni ed ha ospitato giovani cantanti che necessitano di visibilità per poter conquistare pubblico. Morandi ha escluso dal suo repertorio la classica Fatti mandare dalla mamma, tutti se l'aspettano e lui non la fa. Concordo con lui.
Qualche nota negativa c'è. Sono gli stessi appunti che si possono fare a tutte le puntate del format presentato fino ad oggi da Rai2, ma il principale è quello sul montaggio dello spettacolo. Tagli netti e decisi, innesti di pubblico quando non c'è bisogno, una regia poco attenta. Ok è in differita. Questo però vi da tutto il tempo di sistemare, tagliare e ripetere in modo corretto le scene. Vi offre la possibilità di montare con miglior garbo il tutto. Peccato. Non trovo neanche opportuno che in una serata dedicata a due importanti cantanti/cantautori italiani siano presenti così tanti ospiti. Bravi, per carità, ma a questo punto il programma non lo chiami più 2, ma 2 + 4, o direttamente 5 (visto che Gualazzi ha fatto veramente poco). Speriamo in un cambiamento di rotta repentino degli autori, anche se ormai il danno è fatto.

Due ore godibili che, se fosse possibile videoregistrare dal digitale terrestre, si potrebbero mettere come sottofondo musicale ogni tanto in casa.

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