venerdì 1 luglio 2011

Dreamland

A chi fosse consueto a girare per le vie di Milano (od anche per le vie della moda di Savona, come sottolinea il buon Elio) sarà capitato di vedere la locandina qui accanto affissa a qualche muro. Oltre ad attirare l'attenzione per l'essere un'opera d'arte da punto di vista fotosciopparo ottiene l'effetto di far chiedere al passante: "Ma che minch***a è?".
Io me lo sono chiesto ed ho indagato un po' in rete.
Come prima fonte ho trovato il trailer di lancio su iutb e l'ho guardato. All'inizio ho pensato di essere alle prese con la promozione del primo film porno per tutti. Le scene senza una minima profondità, la recitazione che neanche un dilettante oserebbe proporre, il montaggio assolutamente caotico, la voce narrante che anima i documentari di Alberto Angela ci parla di un qualcosa in prima persona, ma sopratutto lo slogan “Il film che scriverà una pagina di storia del cinema italo-americano”. Alla fine mi son voltato di scatto per vedere se c'era qualcuno alle mie spalle che mi stesse prendendo in giro, ma non era così. Dreamland è veramente un film. Diretto da un certo Sebastiano Sandro Ravagnani, che in tanti anni di frequentazioni cinematografiche non avevo mai sentito, con Franco Columbu e Ivano De Cristofaro assoluti sconosciuti. Un approfondimento mi ha portato a scoprire come Columbu, citato come amico fraterno di Speriminator Arnold Schwarzenegger, lo sia davvero. Oltre ad aver ricoperto per anni questo ruolo è stato l'unico italiano a vincere per due volte di seguito il titolo di Mr. Olimpia negli anni 70, un buon pugile e l'uomo più forte del mondo campione di Powerlifting, con i suoi 331 kg sollevati. Inoltre negli anni della presidenza di Governator si dice che sia stato nominato consulente chiropratico della California. Da qui ad essere un attore, però e con tutto il rispetto, ce ne passa di acqua sotto il London Bridge. Dell'altro ominide citato, inserendo il suo nome in gugle non vengono fuori che punti di domanda e per poco non mi si blocca uindovs.
Ravanando nella rete scopro che il "cameo" di Swarzy presente nel promo non è attuale, ma uno spezzone tratto da: “Un poliziotto sull’isola” (Beretta's Island) diretto da Michael Preece film del 1989. Spero che ne abbiano pagati i diritti o che sia una cosa legale, se no da stasera anche io mi metto a prendere spezzoni di varie serie di Star Trek e ne faccio un film per il cinema.
Come se non bastasse sbalordisce come il sito ufficiale dia particolarmente e non dia alcuna informazione utile.
Il costo di questa pellicola ammonta a 4.600.000€. No non ho sbagliato gli zeri si parla proprio di quella cifra li. E non ci fermiamo: Dreamland è solo il primo capitolo di una trilogia. Alla stregua de "Il Signore degli Anelli" o del "Batman" di Christopher Nolan. Soldi finanziati dalla Apulia Film Commission che altro non sono che soldi pubblici. Quei soldi pubblici che tanto il governo 3monti sta cercando per portare il bilancio dello Stato in parità. Di quei soldi ben 4.600.000€ sono stati spesi per questa realizzazione (qualsiasi altro termine utilizzato avrebbe potuto darle un senso e non sarebbe stato giusto). Quei soldi che verranno recuperati aumentando la benzina d'estate, con la tassa per il FUS. Non si capisce se in quei soldi siano contati anche quelli utilizzati per il marketing (manifesti, spot televisivi ed un perfettamente non funzionante sito internet), o se quelli siano un omaggio extra.
La trepidante attesa per questo capolavoro, destinato a sconvolgere il cinema italiano, finirà l'8 di Luglio. In quella data chiunque di noi potrà andare al cinema a vedere il primo capitolo dell'affascinante trilogia e dei suoi protagonisti che prenderanno il posto lasciato libero da Harry Potter ed i suoi amici.
Non so se gli operatori del settore, coloro che aspettano un decimo dei finanziamenti forniti a Ravagni per realizzare opere serie, siano proprio contenti di quanto stia accadendo. Quello che so io è che è anche grazie ad opere di questo genere che il nostro cinema muore ogni giorno di più. Il solo pensiero che l'ultimo esperimento (per me riuscito) portato sul grande schermo sia il Nirvana di Salvatores e come patrimoni fumettistici non vengano da noi sfruttati, ma lasciati stravolgere dagli americani (Dylan Dog docet).

La pazienza sta finendo, il sarcasmo e l'ironia pure.

Qui il video.

Regia Sebastiano Sandro Ravagnani
Con:
Franco Columbu
Ivano De Cristofaro
Alberto Sala
Alessandro Riva
Anna Maria Rigante
Antonio La Bianca
Christian Di Virgilio
Cosimo Pezzulli
Dania Bice Sorrenti
Danilo Autiero
Diego Calzolai
Elena Presti
Eugenio De Cristofaro
Francesco Gambadoro
Francesco Ferracini
Gioia Orfei
Jessica Resteghini
Ivaylo Dimitrov Penev
Ivan Menga
Laura Drzewicka
Marco Balestri

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