giovedì 28 luglio 2011

Martin Mystère - Speciale 28

Speciale Martin Mystère n. 28, annuale
I dolori del giovane Martin

Soggetto e sceneggiatura: Carlo Recagno
Disegni: Rodolfo Torti
Copertina: Giancarlo Alessandrini

Lo smaltimento dell'eccesso di ricordi in casa di Martin Mystère porta alla luce ricordi delle avventure del giovane Martin. Questa volta è il turno della storia legata ad un casco da football, appartenuto a Chris Tower (futuro direttore di Altrove ed all'epoca compagno di stanza dello stesso Martin). Se la maggior parte della vita di college, ed Harvard non ne è da meno, si basa tutta intorno alle feste non mancano i compiti extra. Il professor Von Hansen affida ai due ragazzi il compito di aiutare una ricercatrice esterna all'università nello studio di un oggetto misterioso di origine sconosciuta. Ovviamente anche se all'apparenza può sembrare un compito ostico, ma privo di pericoli, vista l'implicazione delle nostre due conoscenze, così non si rivelerà. Anzi sarà il motore che avvierà il pericolo nella vita dei due giovani studenti.

Come sempre quando sono davanti all'idea di utilizzare una "forma" diversa del personaggio su cui è incentrata la serie mi trovo a disagio nell'affrontare il fumetto. Tale malessere mi si è accresciuto dopo aver visto i cartoni animati con un giovane Martin impegnato in strane avventure. Il vedere un altro Giovane Martin, stavolta su carta, anche se con l'avvallo di Castelli/Bonelli, raffredda il mio animo pre lettura. Nonostante tutto l'albo si rivela piacevole, semplice nella sua concezione classica, e mette sul piano aspetti del protagonista che non troverebbero mai spazio nella serie regolare, tanto più visto il suo matrimonio con la compagna storica Diana. Si buttano li riferimenti a quello che succederà in futuro, la crescita ed il mantenimento delle vecchie amicizie negli anni e qualche modo di vita classico americano. Curata la rappresentazione degli anni '60 resi visivamente da Torti sia nei vestiti che negli arredi.

Tutto sommato uno speciale gradevole, anche se aggiunge poco a ciò che è Martin Mystère. Sugli almanacchi, per variare, anni fa si era iniziato a scrivere le avventure del Docteur Mystère, sugli speciali, ora, del giovane. Scrivere di Mystère non deve essere affatto facile, forse, almeno sulla serie regolare, costruire un arco narrativo complesso permetterebbe di tenere storie brevi per le testate correlate.

Comunque ad un appassionato della serie quest'albo non può mancare. In aggiunti troviamo anche:

Martin Mystère presenta: Numeri immaginati
Soggetto e sceneggiatura: Alfredo Castelli
Disegni: Alfredo Orlandi, Lucio Filippucci, Antonio Sforza

L'albetto allegato vede la presenza di Dee, Kelly, Angie, come ogni anno, nella vita del Professor Mystère. Il motore delle tre brevi vicende contenute sono i misteri matematici ed il loro fil rouge è il misterioso Teorema di Fermat. A dire il vero, anche se è scritto da Castelli, l'intreccio si rivela essere pesante e noioso. La matematica non sarà il mio forte, ma i misteri legati ad essa riescono ad appassionarmi anche se, in questo caso, devo ammettere di aver fatto fatica a restar sveglio e di aver dovuto interrompere spesso la lettura. A suo ulteriore discredito, l'albetto è costituito da diverse storie disegnate da disegnatori diversi e questo non aiuta, sopratutto me. Capisco che certe storie non riescano a trovare uno sviluppo tale da essere pubblicate autonomamente, ma tante volte certe sceneggiature, semplicemente, non vanno tradotte in disegni e pubblicate. Lo Speciale di Mystère è l'unico ad aver conservato un albetto aggiuntivo in casa Bonelli, per la gioia dei suoi lettori. Speriamo che lo standard ritorni ad essere quello dei precedenti.

2 commenti:

  1. condivido pressochè tutto quello che hai scritto...ho letto lo speciale in questione (allegato compreso) e le mie impressioni sono state molto simili...
    unico punto discordante: secondo me l'idea di affidare l'albetto a disegnatori diversi è stata buona, un modo per distinguere la trama portante dai racconti interni generati dal computer...
    ciao!

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  2. Per prima cosa grazie per il commento, con il quale in parte concordo. A sfinirmi non ė tanto la mania di far lavorare i disegnatori diversi in unico albo (tanto più così corto), ma l'abitudine Bonelliana di collegare storie, che non avrebbero sviluppo da sole, soltanto per realizzare un prodotto. Uno dei miei preferiti resta di qualche anno fa sui mysteri di Lovercraft (a memoria sul 22) ed anche i successivi non erano male, anche se realizzati da disegnatori diversi.

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