venerdì 15 luglio 2011

Take That - Progress Tour 2011 - 12 Luglio - Milano


12/07/2011. 16 anni son passati dall'ultimo concerto italiano dei Take That allo stadio San Siro di Milano. Più di 40 mila persone sono accorse ad assistere alla loro performance dopo la reunion. L'inizio dello spettacolo è previsto per le 21.00, ma prima di loro scaldano il pubblico i Pet Shop Boys, con alcuni nuovi successi e l'intramontabile Go West. Sopra di loro fa la guardia una sagoma, testa, spalle e braccia ad abbracciare la parte superiore della struttura scenica, di un uomo venuto dal futuro.
Puntali come le tasse alle nove di sera appaiono sul palco i 4 di Londra. Gary Barlow, Howard Donald, Jason Orange e Mark Owen, ingilerati ed incamiciati, propongono alcuni successi del gruppo: Rule The World apre il concerto, sarà il primo di 22 brani.
Si svelano le posizioni delle luci, gli effetti scenici, il corpo di ballo ed anche le potenzialità canore dei giovani quarantenni.
Si parte col botto, nel vero senso della parola, ed in Greatest Day coriandoli gialli esplodono sul palco e sul pubblico. Seguono Hold Up A Light ed un intermezzo di chiacchiero con il pubblico. Sorpresa sorpresona quando Mark, mano al telefonino, ha fatto partire l'inno italiano ed ha chiesto al pubblico di cantarlo. Subito dopo arrivano Patience e, in un allestimento degno del Alice in Wonderland di Tim Burton, Shine. Il coniglio pasquale ed i quattro ragazzi vengono inglobati dal maxi schermo alle loro spalle ed il trucco si svela. Il coniglio altri non è che Robbie Williams che dovrà trovare un modo per uscire dal mezzo tecnologico in cui è intrappolato. Ecco allora che lo scala ed appare sulla sommità della scenografia per poi lanciarsi giù appeso ad un cavo per acrobazie. E' il suo turno con Let Me Entertain You, Rock Dj. Tra finte masturbazioni, appelli nell'italico verbo alla passione per la nostra patria ed al suo affetto per lei ("L'ultima volta che ho cantato qui era il 2006 e siete il miglior pubblico che abbia mai avuto. No Shit!", è stata una sua dichiarazione). Tornando al cantato Come Undone, Walk on the Wild Side, omaggiando nel contempo Lou Reed e la lirica sulle arie di Figaro, nel mezzo una presa in giro a Beyoncè ed alla sua Irreplaceable, mentre si sculacciava gridando "To the left/to the left". Un momento di grande coinvolgimento quando ha cantato Feel, sdraiato su una pedana rotante a 360° che l'ha immerso nel pubblico. Una romantica Angel ha chiuso l'intervento sotto un velo di pioggia estiva, che ha nascosto le lacrime di molti fan commossi.
La terza parte ha visto all'opera i cinque artisti al completo. L'uomo bionico si è acceso, la scenografia è mutata ed è apparso sotto di esso un uomo più piccolo, rannicchiato. L'esordio con Flood, ancora sotto una leggera pioggia mentre cascate d'acqua investivano i ballerini acrobati impegnati ad esibirsi sulla gigantesca parte verticale del palco. SOS, Underground Machine hanno anticipato il pezzo forte della scenografia. L'uomo rannicchiato durante il resto dello spettacolo ha iniziato a muoversi ed avanzare verso il pubblico. Kidz è stata interpretata con l'innesto di Rudebox mentre i ragazzi giocavano a scacchi, con i ballerini come pedine vere, per poi sfidarsi in una scatenata gara di ballo. Robbie e Gary hanno cantato Pretty Things, appollaiati sulle mani dell'uomo bionico, ormai parte integrante delle spettacolo. Poi un medley suonato al pianoforte da Gary Million Love Songs, Babe, Everything Changes, Back For Good cantato da tutti gli interpreti. Gli auguri sul palco per il 41enne Jason, con un Happy Birthday da tutto lo stadio hanno preceduto Pray. L'uomo bionico si è disteso tra la folla e su di lui si sono accomodati i Take That che, indossando giubbini a led, hanno cantato Love Love. Tempo di scendere e la creatura si è alzata in piedi sovrastando ed abbracciando la folla. Never Forget ha preceduto la No Regrets di Robbie cantata da tutti loro. Anche le cose belle finiscono ed il concerto dei Take That non può esimersi dal seguire lo stesso destino. C'è tempo per le ultime due canzoni Relight My Fire e Eight Letters.

Fan soddisfatte, ma la presenza di uomini era ragguardevole. Tanti stranieri giunti in Italia da Inghilterra, Germania, Svizzera, Spagna per assistere a questo spettacolo sono rimasti soddisfatti. Io che non sono fan devo ammettere che è stato un bell'evento, ben organizzato e piacevole. I 4 Take That sono bravi, armonici e si trovano bene insieme, Robbie Williams è il carisma ed il trascinatore. Può non piacere, fisicamente, moralmente od altro, ma sul palco è un professionista che sa come muoversi ed intrattenere il pubblico. I 5 insieme guadagnano molto, e non solo in senso economico. Forse un po' deludente sotto il punto di vista complessivo degli aspetti visivi. La partenza con il botto, come detto sopra, ha fatto sperare in effetti visivi che non hanno trovato grande seguito, ma a compensare il tutto è stata la strabiliante presenza dell'uomo bionico. Complimenti a chi l'ha progettato ed a chi gli ha permesso di prendere vita nella serata milanese.

Per chi non avesse avuto la possibilità di vederlo dal vivo l'uscita in dvd (che sicuramente ci sarà) potrà essere una buona occasione per vederlo.

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