giovedì 21 luglio 2011

La crisi, il governo, le tasse.


Mi stavo mettendo comodo sul divano a sceglie se guardare i contenuti speciali del Blu Ray "Batman il ritorno" o giocare online con l'X-Box al multiplayer di Assassin's Creed Brotherhood, quando mi è venuto un dubbio. Cosa sono i mercati? No, non quelli del lunedì o del giovedì in piazza, non quelli comunali. No, i mercati per salvare i quali il Governo del mio Paese ha aumentato le tasse e ridotto i servizi.
I mercati sono un concetto astratto, per me. Sono quella cosa che se va male, visto che i soldi del mio futuro TFR sono li investiti da privati che non conosco, mi fa perdere i soldi della pensione privata, che dovrei usare per sopravvivere in vecchiaia e che sto accumulando per sopperire alla mancanza quella statale, che non avrò.
Partiamo dal concetto che questa meravigliosa manovra, che in tre anni ridurrà di tremila euro il mio reddito, serve per finanziare personaggi, già ricchi di loro, che hanno comperato caterve di BOT dello Stato, e che quindi guadagnano prestando soldi allo Stato, e che sostengono che il Governo del Paese dove vivo non è più affidabile. Secondo loro il Governo in carica non è in grado di garantire la crescita economica del Paese e noi dobbiamo dimostrargli che non è così. Che siamo solidi. Ora, chi possiede veramente i BOT? Il 50%, secondo fonti di Banca Italia, sono in possesso di Paesi stranieri. Questo vuol dire che la metà del nostro Paese non è italiana: è tedesca, francese, inglese, ma non più italiana. Loro hanno investito in titoli del nostro Stato e se non saremo in grado di pagare gli interessi, che stanno maturando, dovremo dargli pezzi della nostra nazione.
Ma dimentichiamoci per un attimo degli stranieri. Il restante 50% è in mano di investitori italiani, ma chi sono? Sono gente come me? Come mia madre? Come i miei amici? No, chi ci è vicino è solo l'estrema minoranza. Loro sono assicurazioni, banche, istituti di credito. Tutti organismi che hanno la possibilità di investire fortemente in questo tipo di titoli. Sono gestiti da gente che guadagna con i soldi che noi paghiamo di tasse. Quelli che vanno a pagare gli interessi dei titoli in loro possesso. Gente che da questa crisi economica continua, nella quale viviamo, ci guadagna profumatamente.
Ed io? Io sono, per ora, fortunato rispetto a molta altra gente. Ho un lavoro a tempo indeterminato, in una multinazionale che, per il momento, fa di tutto per investire il meno possibile e remunerare il meno possibile, ed una situazione economica abbastanza stabile. Però alle spalle ho un mutuo a rata fissa e tasso variabile che mi deve accompagnare per i prossimi 15 anni, se mi va bene. Ho un'automobile, costretto ad averla se voglio andare al lavoro fuori città, visto che per percorrere 25 minuti di strada-macchina ci vuole quasi un'ora di strada-mezzi pubblici, che va ad accise più che a benzina. Gli imprevisti sono dietro l'angolo e loro mettono le mani in tasca a cittadini lavoratori dipendenti senza scrupoli. Perchè come ha dichiarato un esponente del Governo in carica: "Mettere le mani in tasca ai ricchi farebbe aumentare l'evasione fiscale, metterle ai poveri garantisce entrate."
Il nostro Governo, lo stesso della manovra, non è considerato affidabile. Se loro non sono affidabili, loro che hanno investimenti in titoli dello Stato, perchè devo pagare io? Perchè loro non pagano mai? Non una riduzione di stipendio, organico, strutture, privilegi, servizi, mai.
Io sono giovane, ma mi sono stufato. Vorrei dire: "No! Io questi soldi non te li do." Quale sarebbe il problema per me se lo Stato Italia, o meglio l'industria Italia, fallisse? Diventeremmo parte della Germania? Verremmo smembrati? Fateci fallire e vedremo se sarà così.
Ma non posso non versare quanto devo perchè sorvegliato speciale. La mia regione ha messo il ticket da 10€ per le prestazioni sanitarie, la mia città sarà costretta ad aumentare il costo del biglietto dei mezzi pubblici, che se funzionassero bene nessun problema, ma per quel che sono... La mia città introdurrà la tassa di soggiorno, la mia città rimetterà l'Ici sulla prima casa, quasi fosse un privilegio averla. Le scuole statali pubbliche perdono insegnati e dipendenti, perdono potere educativo e le generazioni future non godranno dello stesso livello di istruzioni di cui ho usufruito io.
Le scuole private, però, non hanno problemi. I nostri politici hanno interessi in esse.
I giornali non vedono ridotti i loro finanziamenti. I nostri politici hanno interessi in essi.
Le borse non vedono tassati i guadagni sulle speculazioni. I nostri politici hanno interessi in essi.

Forse reagiremo solo quando troppa gente, che non avrà il pane con cui mangiare, si sentirà rispondere "Che mangino le brioches, dannazione!"
E' già successo.
Succederà di nuovo.

1 commento:

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