lunedì 5 maggio 2014

Dylan Dog Color Fest 12

Dylan Dog Color Fest N° 12
Periodicità semestrale
Dylan Dog Color Fest 12
Uscita 23/04/2014

Copertina Sara Pichelli e Annalisa Leoni

Le radici del male
Soggetto e sceneggiatura Michele Masiero
Disegni Fabio Civitelli
Colori Luca Bertelé

Il passato ed il presente si intrecciano grazie ad una seduta spiritica a cui partecipa Dylan Dog. L'evento è stato organizzato per respingere il ritorno dello spirito immortale del giaguaro, Ananga, noto in Inghilterra come l'assassino dell'artiglio, e imprigionarlo nuovamente prima che si liberi. Per questo l'Old Boy avrà bisogno dell'aiuto del più grande esploratore del Rio Grande e di tutta l'Amazzonia. Mister No.

Incubo impossibile
Soggetto e sceneggiatura Luigi Mignacco e Alfredo Castelli
Disegni Luigi Piccatto e Renato Riccio
Colori Overdrive studio

l’Indagatore dell’Incubo si risveglia nell’ufficio di Martin Mystère ed il suo assistente non è Groucho,  ma Java. La stessa cosa accade al Detective dell’Impossibile  che si sveglia a Craven Road in casa dell'Indagatore dell'Incubo, dove, ad attenderlo, trova il baffone che lo mitraglia di battute.
Il ritrovamento, quasi contemporaneo, dei due investigatori di due mezze sfere misteriose sembra essere legato alla nuova situazione in cui sono costretti a vivere. Per risolvere il mistero dovranno, senza saperlo, collaborare tra loro, sperando di sopravvivere alle fazioni che vorrebbero entrare in possesso dei misteriosi manufatti.

Buggy
Soggetto e sceneggiatura Carlo Ambrosini
Disegni Paolo Bacilieri
Colori Erika Bendazzoli

Il tempo potrebbe non essere come noi uomini lo intendiamo. Potrebbe non avere un inizio ed una fine, ma sarebbe semplicemente eterno, esistendo indipendentemente dalla presenza della razza  umano. Almeno questa è la teoria del misterioso signor Perkins ospite dell'Hotel Astrid di Napoleone a Ginevra.
Allegra, pupilla dell'albergatore entomologo, è in gita a Londra ed incontra, un misterioso bambino che necessita dell'aiuto di Dylan Dog. Inevitabilmente, anche lei rimarrò invischiata nell'astruso intreccio di sogni, tempo e realtà.

Demoni e silicio
Soggetto e sceneggiatura Davide Rigamonti
Disegni Ivan Calcaterra
Colori Fabio D'Auria

Il futuro. Londra è diventata zona archeologica, ritrovata mentre venivano eseguiti scavi per la realizzazione di New London. Il quartiere emerso comprende Craven Road e la dimora di quello che una volta era stato l'Indagatore dell'Incubo. Qui due tombaroli sottraggono, dagli scaffali del n°7, sia un testo di magia antica in cui lo stesso Dylan aveva intrappolato un demone che il diario su cui l'Old Boy, a mano, vergava i ricordi delle sue avventure tra gli incubi.
Quando il testo magico finisce nelle mani di Kevin Vlakar, un tecnomante in cerca della vita eterna, ed un misterioso virus uccide coloro che sono collegati alla rete, Nathan Never e Sigmund Baginov sono costretti ad indagare rischiando la vita nel cyberspazio. Qui, però, grazie alle abilità informatiche del polacco, il musone avrà l'aiuto di un avatar virtuale d'eccezione: Dylan Dog.

Un discorso che vale per tutte le storie qui raccolte.
Avevo promesso di non prendere più dei fuori collana se non fossero stati eventi eccezionali. La vecchia tecnica di unire due personaggi importanti della Casa delle Idee Milanese ha creato un evento eccezionale, con una copertinista d'eccezione: Sara Pichelli. Reduce delle fatiche dell'Ultimate Spiderman di Bendis, con Miles Morales come protagonista, e dalle nuove imprese per i Guardiani della Galassia, eccola con una buona prova per uno storico personaggio del fumetto italico. La sua fortuna è anche quella di mettere su carta dei ritratti d'eccezione: mai si erano visti Dylan Dog, Nathan Never, Martin Mystère, Napoleone e Mister No sulla stessa copertina. Due di questi personaggi, oltretutto, tornano alla vita editoriale dopo anni dalla chiusura delle loro testate (Napoleone e Mister No), gli altri vivono un momento di profonda crisi di idee e necessitano di un rilancio (Nathan Never e Martin Mystère). Una belle guest star che copre le lacune di un albo non eccezionale.
Le note positive si hanno dai colori, La parte forte del Color Fest è che tutte le storie sono completamente a colori. Nei primi numeri, il rodaggio, voleva che, a volte, la resa cromatica non valesse il gioco e smorzasse l'enfasi dei disegnatori. In questo caso il bilanciamento non pregiudica né i coloristi né coloro che hanno davo vita grafica ai personaggi in gioco.
Tutti i disegnatori chiamati in causa hanno reso al meglio le loro idee con il loro tratto caratteristico. Calcaterra ha raffigurato un Nathan Never pieno e ricco di dettagli, molto in stile americano anni '90 del secolo scorso, ma smorzato negli eccessi di quel tempo. Bacileri ha calato il lettore nelle classiche atmosfere a cui era abituato il lettore di Napoleone, con il suo stile franco belga perfetto per le atmosfere svizzere in gioco. Piccatto ha messo in gioco la sua esperienza ed il suo tratto sviluppato avendo lavorato su entrambi i personaggi per anni ed ha creato una giusta armonia, che può piacere o meno, ma che a me non dispiace. Civitelli ha rispettato l'iconografia di Mister No ed ha dato un senso ad una storia un po' tirata per i capelli.
Ecco, le trame dovevano essere il punto forte di questo albo: incontri impossibili di eroi di tempi diversi. Se per Mister No e Nathan Never viene creata una situazione ad hoc, visti i decenni ed i secoli che separano i due dal nostro, per gli altri si sarebbero potute creare storie con più team up ed un dinamismo maggiore. L'Incubo impossibile di Mignacco e Castelli, per lo meno, vede un incontro reale tra i due amici di lunga data, ma lascia un po' a bocca asciutta il lettore che si aspettava qualcosa di più intenso. Con Napoleone, in cui Dylan Dog aveva fatto una capatina per tentare di salvare la serie regolare, si poteva fare sicuramente meglio; ambientare una storia in terreno neutro nella quale le indagini parallele dei due investigatori potessero incrociarsi non sarebbe stata una brutta idea. A Nathan Never è andata peggio. Dopo aver incontrato Martin Mystère gli è toccato di rivivere un'esperienza simile con l'Old Boy, tanto da prospettargli la medesima soluzione adottata per il suo amico del passato.

Alla fine si ha la sensazione che si siano voluti creare dei Team Up, ma che non si sia voluto realizzare niente di serio ed impegnativo. Niente che potesse gettare basi per qualcosa di ripetibile in un prossimo futuro. Forse un'occasione mancata, in attesa degli incroci della vita dell'ex agente di Scotland Yard con Dampyr, Lukas, Julia e, perché no, Gregory Hunter.

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